Un capolavoro in viaggio - Presentazione a Pompei
Un capolavoro chiamato Italia ha fatto tappa a Pompei
"Le plus merveilleux musée de la terre". Così Chateaubriand definiva Pompei agli inizi dell'Ottocento, pensando al sito archeologico vesuviano come al più bel museo d'Europa. Un museo unico al mondo e che, allo stesso tempo, in quanto esempio principe di esposizione all'aperto, riassume in sé quella che è forse la caratteristica più particolare dell'Italia intera, il suo essere uno straordinario museo a cielo aperto, diffuso da Nord a Sud su tutto il territorio e capace di attirare una parte considerevole del turismo culturale internazionale.
A Pompei è dedicato un capitolo importante del volume Un capolavoro chiamato Italia, dove la sfida per il rilancio di Pompei è raccontata a quattro mani dal Gen. Giovanni Nistri, Direttore Generale del Grande Progetto Pompei, e da Massimo Osanna, Soprintendente ai Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia, in un contributo che illustra in maniera mirabile la storia di questo esempio straordinario del nostro patrimonio culturale. Una storia fatta di alterne vicende, dagli episodi di degrado fino alle azioni concrete che animano oggi il Grande Progetto Pompei. Un progetto che, come hanno sottolineato il Direttore Generale Nistri e il Soprintendente Osanna all'interno del volume "è destinato a dare una nuova immagine a Pompei che muove da istanze scientifiche e di conservazione per poi volgersi al grande pubblico, con un piano di fruizione e comunicazione adeguato alle esigenze del contemporaneo. Un piano di interventi strutturali, premessa per un rilancio complessivo della città vesuviana, per portare alla luce nuovamente la sua bellezza. Per poterla trasformare da luogo dello 'scandalo' a luogo di eccellenza, dove coniugare conoscenza, conservazione, formazione e sperimentazione per le tecnologie di documentazione e restauro".
Nel corso della presentazione del volume che si è svolta a Pompei il 16 giugno con l'intervento del Gen. Giovanni Nistri, di Massimo Osanna, di Carlo Hruby, Vice Presidente della Fondazione Enzo Hruby, e di Armando Torno, editorialista del "Sole 24 Ore", il Soprintendente Osanna ha espresso una previsione molto positiva: "Pompei – ha detto – alla fine di quest'anno supererà i 3 milioni di visitatori". Come è stato sottolineato durante l'incontro, la valorizzazione del sito si associa grazie al Grande Progetto Pompei ad un'attenzione ai problemi di tutela e di protezione dei manufatti.
Carlo Hruby ha ricordato nel suo intervento il valore delle moderne tecnologie per la sicurezza dei beni culturali e la genesi del volume Un capolavoro chiamato Italia: "Abbiamo dato vita a questa iniziativa editoriale – ha sottolineato il Vice Presidente della Fondazione Hruby – a partire dalla consapevolezza che il patrimonio culturale nazionale rappresenta la maggiore risorsa dell'Italia. Il caso di Pompei è emblematico, rende infatti evidente che anche la situazione più complessa da gestire può risolversi in un risultato eccellente grazie ad interventi strutturali, all'utilizzo delle moderne tecnologie per la protezione dei beni e all'impegno condiviso, come vediamo oggi nel Grande Progetto Pompei".
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