Un capolavoro in viaggio - Presentazione a Genova
I giovani e la protezione del patrimonio culturale
Gli istituti scolastici genovesi a Palazzo Rosso per l’iniziativa della Fondazione Enzo Hruby
Martedì 14 marzo il seicentesco Palazzo Rosso di Genova ha fatto da cornice all’evento “I giovani e la protezione del patrimonio culturale”. L’iniziativa fa parte di un ciclo di incontri ideati dalla Fondazione Enzo Hruby e rivolti alle ultime classi delle scuole superiori e agli studenti universitari per trasmettere ai giovani il valore del patrimonio culturale italiano – un valore storico, artistico, estetico ed economico – e l’importanza della sua protezione attraverso le tecnologie di sicurezza più moderne e appropriate. L’evento del 14 marzo, realizzato grazie alla collaborazione del Comune di Genova ha richiamato un considerevole numero di studenti della città ligure, che con attenzione e curiosità hanno assistito allo svolgersi dei lavori moderati da Armando Torno, editorialista del “Sole 24 Ore”.
“L’incontro di oggi nasce dalla preziosa collaborazione tra il Comune di Genova e la Fondazione Enzo Hruby, una realtà che ha fatto e sta facendo molto per la nostra città – ha esordito Carla Sibilla, Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Genova. L’impegno della Fondazione è iniziato con il progetto sostenuto per la protezione della Lanterna ed è proseguito per i tesori conservati nei Musei di Strada Nuova. Una delle attrattive principali di Genova è proprio la bellezza intrinseca del suo patrimonio culturale, pertanto gli interventi di oggi sono importanti per avere una maggiore consapevolezza dei nostri tesori storici e artistici, tra i beni principali da salvaguardare per il futuro”.
“Il nostro Paese è dotato di un patrimonio storico, artistico e architettonico immenso, e Genova sta crescendo molto come città d’arte e di cultura – ha sottolineato Carlo Hruby Vice Presidente della Fondazione Enzo Hruby. Il nostro augurio è che i giovani coinvolti in questa iniziativa possano comprendere l’essenza del patrimonio culturale italiano, il loro ruolo di custodi e il senso più profondo del legame che esiste tra protezione e valorizzazione. Soprattutto intendiamo sottolineare che il patrimonio culturale non è un concetto astratto ma fa parte del nostro vissuto quotidiano e rappresenta il più grande tesoro delle nostre città e dell’Italia intera. Proteggere questo patrimonio inestimabile contro i furti, le sottrazioni, i vandalismi e i danni accidentali attraverso le più moderne e avanzate tecnologie di sicurezza è fondamentale per renderlo fruibile e per tramandarlo nel tempo. Questo progetto acquista un valore e una forza ancora maggiore grazie alla collaborazione di una città come Genova che ancora una volta si dimostra attenta e sensibile verso i temi della protezione e della tutela del patrimonio culturale italiano”.
Alessandra Cabella, della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Genova e le province di Imperia, La Spezia e Savona - Ufficio Sequestri e Rapporti con Forze dell'Ordine, rivolgendosi ai giovani presenti in platea ha sottolinearto: “Vi invito a vivere a occhi aperti, a essere turisti nella vostra città. Il nostro Paese è stato il primo a dotarsi di regole e istituzioni pubbliche nel campo della protezione dei beni culturali, perché dalla consapevolezza del valore del nostro patrimonio culturale deriva la possibilità di tutelarlo”.
Un esempio dell’impegno realizzato nel nostro Paese per tutelare i beni artistici è stato presentato dal Magg. Antonio Quarta, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Genova. “Quando il reparto del TPC, nato solo cinquant’anni fa, recupera un bene non lo restituisce solo al legittimo proprietario ma anche all’intero patrimonio italiano. A tal proposito esiste uno strumento fondamentale unico a livello internazionale, come la banca dati dei beni illecitamente sottratti, che contiene circa 600.000 immagini archiviate e a cui tutti possono accedere. Per questo motivo è sempre molto importante per noi Carabinieri incontrare i giovani, investire su di loro e sulla loro collaborazione”.
L’evento si è chiuso con l’augurio da parte di Carlo Hruby che la lettura del volume Un capolavoro chiamato Italia. Racconto a più voci di un patrimonio da tutelare, proteggere e valorizzare – pubblicato dalla Fondazione e distribuito ai giovani studenti presenti – possa accompagnarli nel percorso di scoperta e tutela del patrimonio artistico italiano e possa essere un’ulteriore occasione di riflessione sul tema.