Duomo di Brescia
In un contesto dal valore storico-artistico davvero eccezionale come il centro di Brescia si collocano il Duomo Vecchio e il Duomo Nuovo, tra le meraviglie architettoniche della città, entrambi scrigni di capolavori. Il Duomo Vecchio, anche detto la Rotonda per la sua caratteristica forma, costituisce uno dei massimi esempi di edificio romanico a pianta circolare in Italia. Il Duomo Nuovo rappresenta invece uno dei più importanti edifici sacri del Seicento lombardo, ed è sorto a partire dal 1604, quando venne demolita l’antica chiesa di San Pietro de Dom per far posto ad un edificio più consono ai dettami della Controriforma.
Entrambi in Piazza Paolo VI, sono stati oggetto di un intervento di protezione di grande rilievo sostenuto dalla Fondazione Enzo Hruby in collaborazione con la società I.P.S. IMPIANTI di Brescia che ha realizzato i lavori offrendo un proprio contributo concreto, e con la società Tsec, che ha donato alcune delle apparecchiature impiegate. Il progetto permette di proteggere adeguatamente i due edifici e gli importanti capolavori presenti al loro interno garantendo al tempo stesso la piena fruibilità da parte dei fedeli e dei visitatori. Sia nel Duomo Vecchio sia nel Duomo Nuovo, per offrire una adeguata sicurezza alle opere d’arte, sono state installate protezioni attive 24 ore su 24, realizzate con le più avanzate tecnologie oggi disponibili. In entrambi gli edifici la protezione degli accessi contro eventuali tentativi di apertura e sfondamento avviene grazie all’impiego di appositi rivelatori ad alta sicurezza. La protezione perimetrale si integra con la messa in sicurezza degli ambienti interni attraverso specifici rivelatori volumetrici con caratteristiche molto evolute. Alle protezioni perimetrali e volumetriche si aggiunge inoltre, come anticipato, la protezione puntuale delle opere d’arte, costantemente attiva. Il progetto ha previsto inoltre la centralizzazione del sistema e il suo collegamento a distanza. Permette inoltre una gestione semplice e intuitiva tramite tastiere touchscreen con un ampio schermo e da remoto tramite app su smartphone e tablet. Il posizionamento delle apparecchiature è stato studiato scegliendo di volta in volta le soluzioni più adatte nel massimo rispetto dei manufatti esistenti e dei vincoli imposti dalla Soprintendenza.
“Da Nord a Sud il nostro Paese è disseminato di una miriade di edifici ecclesiastici che custodiscono beni straordinari e che ancora attendono un’adeguata protezione – ha dichiarato Carlo Hruby, Vice Presidente della Fondazione Enzo Hruby – Non a caso anno dopo anno le chiese continuano ad essere al primo posto nella classifica dei luoghi di furto a danno dei beni culturali.
Il nostro augurio è che il progetto che abbiamo sostenuto per la protezione del Duomo Vecchio e del Duomo Nuovo di Brescia con l’importante collaborazione di due aziende del territorio possa contribuire a diffondere la cultura della sicurezza nell’ambito dei beni ecclesiastici e a imporsi come modello di eccellenza applicabile a contesti analoghi”.
“Potete immaginare l’emozione – ha sottolineato Stefano Lancini di I.P.S. IMPIANTI – quando si è concretizzata la possibilità di collaborare alla messa in sicurezza di strutture di tanto pregio per la mia città come le due Cattedrali del Duomo. Dopo avere coinvolto i soci membri di I.P.S., Carla e Fausto, abbiamo da subito condiviso il progetto con la Fondazione Hruby e l’azienda Tsec che ha segnalato il prezioso sito storico. Da quel momento è iniziato un percorso di incontri, studi e rilievi per proporre un progetto che potesse fornire un elevato grado di sicurezza semplificando la gestione alle persone custodi del Duomo Nuovo e del Duomo Vecchio. Conoscere Monsignor Alfredo Scaratti, parroco della Cattedrale di Brescia, persona attenta e gentile attorniato dai suoi collaboratori, è stato uno dei piaceri di questo lavoro. Ancor meglio direi di quest’opera che abbiamo realizzato con cura e meticolosità per raggiungere il risultato eccellente che ci siamo posti”.