Museo Egizio di Torino
Il Museo delle Antichità Egizie di Torino è considerato, per il valore dei suoi reperti, il più grande e antico museo interamente dedicato alla civiltà egizia dopo quello de Il Cairo. Al suo interno sono custoditi circa 6.500 reperti archeologici (di cui fanno parte numerose statue, sarcofaghi e corredi funerari, mummie, papiri, amuleti e gioielli) che coprono un periodo che va dal paleolitico fino all’epoca copta, vale a dire l’epoca dei cristiani egiziani nativi.
Il Museo Egizio, fondato nel 1824, ha sede nel Palazzo dell’Accademia delle Scienze, un imponente edificio che nel XVII secolo l’architetto Michelangelo Garove aveva costruito come scuola dei Gesuiti, noto allora come “Collegio dei Nobili”, e che nel XVIII secolo divenne sede dell’Accademia.
Nel 2004 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali conferì in uso per trent’anni i beni del Museo alla Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino, di cui fanno parte la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, la Città di Torino, la Compagnia di San Paolo e la Fondazione CRT, che lo gestisce tutt’ora.
La struttura è costituita da 15 sale disposte su quattro piani, mentre gli spazi espositivi, con il restauro effettuato nel 2015, sono passati da 6.400 a 10.000 m² grazie all’inglobamento della Galleria Sabauda e alla realizzazione di una nuova sala ipogea sotto la corte centrale.
Per questa importante realtà – che prosegue il suo lavoro di ricerca dal XVIII secolo con l'obiettivo di custodire, valorizzare e rendere disponibile al pubblico e agli studiosi di tutto il mondo un patrimonio museale di grande pregio – e per l’inestimabile collezione di tesori archeologici che conserva, la Fondazione Enzo Hruby ha sostenuto un importante intervento di protezione.
Il sistema, progettato e realizzato dalla Umbra Control di Perugia, società Amica della Fondazione, ha riguardato l’implementazione dei sistemi di sicurezza del Museo ricorrendo alle più moderne tecnologie antintrusione, di videosorveglianza, controllo accessi e all’integrazione di sistemi diversi, tenendo conto della varietà dei reperti custoditi e nel completo rispetto delle specifiche esigenze legate alla particolarità degli ambienti.
Nell’ambito di questo progetto sono state installate diverse telecamere a raggi infrarossi con ottica a 360 gradi che consentono un controllo completo degli spazi. Tutto il sistema è gestibile attraverso un software che permette la visualizzazione in diretta delle telecamere, su evento motion o su ingresso di allarme. Nel contempo, un avanzato sistema di centralizzazione permette la perfetta integrazione dei sistemi di sicurezza e una semplice gestione da parte del personale addetto.
Questa sede particolarmente prestigiosa e suggestiva, simbolo per eccellenza della cultura e delle azioni concrete che possono essere compiute per tutelare e valorizzare il patrimonio culturale, è stata il palcoscenico della XII° edizione del Premio H d’oro, organizzato dalla Fondazione Hruby per premiare le migliori realizzazioni di sistemi di sicurezza e con esse la professionalità degli operatori più qualificati. Un’iniziativa che contribuisce in maniera significativa al raggiungimento degli obiettivi della Fondazione Hruby, impegnata nella promozione d’una cultura della sicurezza intesa quale protezione e salvaguardia dei beni pubblici e privati – in primis, quelli di interesse artistico, monumentale, storico e paesaggistico – attraverso il corretto impiego di tecnologie appropriate.