Varallo: I giovani e la protezione del patrimonio culturale
“Mai come in questo momento nel quale la Città di Varallo sta offrendo agli appassionati di arte la grande mostra “Il Rinascimento di Gaudenzio Ferrari” e sta vivendo con orgoglio i risultati delle presenze, la Fondazione Enzo Hruby poteva proporre un evento dedicato ai giovani e alla protezione del patrimonio culturale. Il tema è indubbiamente di estremo interesse per tutti, ma se rivolto alle giovani generazioni assume una connotazione diversa, poiché è teso a sensibilizzarle sul valore di quanto viene loro consegnato da chi in passato tanto ha realizzato e sull’importanza di proteggerlo adeguatamente. La Fondazione impegnata nella tutela del patrimonio storico e artistico e nella promozione di una cultura della sicurezza, attraverso il corretto impiego di tecnologie appropriate, ancora una volta, dimostra il suo interesse per la Città di Varallo alla quale ha già garantito la protezione del Sacro Monte di Varallo, della Pinacoteca di Varallo e della Biblioteca Civica “Farinone –Centa”. Non posso quindi che rinnovare il mio grazie sincero alla Fondazione per questa attenzione particolare nei confronti della Città di Varallo e nel contempo salutare il nostro concittadino onorario Carlo Hruby”.
Così ha dichiarato il Sindaco di Varallo Eraldo Botta in occasione dell’incontro “I giovani e la protezione del patrimonio culturale” che si è svolto giovedì scorso al Teatro Civico di Varallo con la partecipazione degli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore D’Adda accompagnati dai loro insegnanti. L’iniziativa, organizzata dalla Fondazione Enzo Hruby di Milano in collaborazione con il Comune di Varallo e l’Istituto di Istruzione Superiore D’Adda, fa parte del progetto che la Fondazione Hruby sta portando in tutta Italia. Un progetto rivolto alle ultime classi delle scuole superiori e agli studenti universitari, ideato con l’obiettivo di trasmettere ai giovani il valore del patrimonio culturale italiano e l’importanza della sua protezione attraverso le tecnologie di sicurezza più moderne e appropriate.
Dopo i saluti istituzionali del Sindaco Eraldo Botta e di Enzo Portalupi, Dirigente scolastico dell’Istituto Superiore D'Adda, sono intervenuti Carlo Hruby, Vice Presidente della Fondazione Enzo Hruby, il Ten. Col. Silvio Mele, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino, e Giacomo Gagliardini, docente dell’Istituto Superiore D'Adda. Ha moderato i lavori Armando Torno, editorialista del “Sole 24 Ore”.
Carlo Hruby ha spiegato alla platea di studenti di cosa si occupa la Fondazione Hruby e ha sottolineato l’importanza di un corretto utilizzo delle moderne tecnologie di sicurezza per la protezione del patrimonio culturale del nostro Paese. Un patrimonio incredibilmente vasto, diversificato e diffuso su tutto il territorio italiano. “La città di Varallo – ha dichiarato - rappresenta l’essenza del patrimonio del nostro Paese. E’ infatti l’esempio del patrimonio diffuso sul territorio: abbiamo il paesaggio, la storia, la cultura e l’arte in un centro definito “minore” solo per il fatto che in Italia esistono città come Roma, Firenze, Venezia”. Ha sottolineato che la protezione dei beni culturali è il presupposto indispensabile per la loro valorizzazione: protezione e valorizzazione sono infatti due concetti strettamente legati tra di loro ed è evidente che la fruizione dei beni culturali può avvenire solo se essi sono adeguatamente protetti. Gli episodi criminosi che ogni giorno colpiscono i nostri beni culturali mettono in luce la carenza di sistemi di sicurezza correttamente funzionanti e adeguati a proteggere il nostro patrimonio e più in generale una scarsa sensibilità verso il tema della sicurezza e un’altrettanto scarsa conoscenza delle attuali tecnologie, delle quali ha illustrato le interessanti potenzialità.
Giacomo Gagliardini nel suo intervento ha ripercorso il saggio “Il Sacro Monte di Varallo: un modello di intervento” da lui scritto per il volume Un capolavoro chiamato Italia, pubblicato dalla Fondazione Hruby e offerto in omaggio a tutti i partecipanti. Come si legge nel suo saggio, “L’importanza della conservazione attenta, non fatta certo del nascondere per preservare, ma dell’usare correttamente affinché le cose e le opere mantengano il loro scopo e la loro natura, è uno dei temi più importanti a cui la nostra generazione è chiamata a prestare grande e partecipe attenzione. Non si può conservare senza valorizzare e non si può valorizzare se un’opera non esiste più: per questo la conservazione e la valorizzazione sono due facce della stessa medaglia”. Nel riprendere il concetto del legame tra protezione e valorizzazione già espresso da Carlo Hruby, ha sottolineato come i sistemi di videosorveglianza possano diventare anche veicolo di promozione dello stesso bene oggetto di protezione, offrendo“una visione diversa dal solito, privilegiata, che protegge e tutela le opere e contemporaneamente le valorizza rendendole fruibili in modo nuovo e accattivante”.
Il Ten.Col. Silvio Mele ha illustrato in un intervento molto interessante, ricco di esempi concreti, le modalità operative, gli strumenti e le finalità del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC), le cui competenze sono riconosciute a livello mondiale. “La percezione del patrimonio culturale – ha inoltre sottolineato il Col. Mele - dipende non solo da quanto una persona sia incline ad apprezzare il bello ma soprattutto dalla cultura e dallo studio. E’ quindi importante che fin dalla più tenera età i giovani affrontino questi argomenti. Questo perché una volta che un bene culturale è distrutto, è perso per sempre; di primaria importanza nella protezione dei beni culturali è la prevenzione, per evitare che si crei il danno. Dobbiamo inoltre ricordare che alla base di tutti i principi della legalità vi è la cultura del rispetto, e questo vale anche per i beni culturali”.
Protezione e valorizzazione, valore delle moderne tecnologie di sicurezza, conoscenza e rispetto: sono stati davvero tanti e ricchi di spunti gli aspetti trattati durante l’incontro “I giovani e la protezione del patrimonio culturale” che si è svolto al Teatro Civico di Varallo: l’augurio è che gli studenti coinvolti in questa iniziativa possano approfondire questi argomenti, farli propri ed essere custodi attenti del più grande tesoro del nostro Paese.