Un capolavoro chiamato Italia
Racconto a più voci di un patrimonio da tutelare, proteggere e valorizzare
Novembre 2014
Oltre 30 tra i più autorevoli esponenti del panorama culturale italiano, direttori di musei, rappresentanti di istituzioni pubbliche e private, delle aree archeologiche, del MiBACT, sovrintendenti, membri delle Forze dell'Ordine, giornalisti, pubblici amministratori e responsabili del patrimonio cosiddetto "minore" danno vita con i loro contributi, proposte e testimonianze a Un capolavoro chiamato Italia. Racconto a più voci di un patrimonio da tutelare, proteggere e valorizzare, il nuovo volume della Fondazione Enzo Hruby. Un'iniziativa editoriale importante, che nasce dalla consapevolezza che il patrimonio storico e artistico nazionale rappresenta la più importante risorsa e il bene più prezioso del nostro Paese.
Questo patrimonio così vasto, diffuso e armoniosamente integrato con il paesaggio e con le tradizioni locali da rendere l'Italia stessa, nella sua interezza, un capolavoro amato in tutto il mondo, è anche al centro di una profonda riflessione sul ruolo che la sua valorizzazione potrebbe avere nell'ambito della ripresa economica nazionale. Perché questo accada è tuttavia necessario che i beni che lo compongono siano per prima cosa adeguatamente protetti contro i furti, le sottrazioni, gli atti di vandalismo, i danni accidentali e tutti i tipi di rischio ai quali sono quotidianamente esposti. La protezione rappresenta infatti la prima forma di tutela e il presupposto indispensabile per ogni altra attività legata ai beni culturali, dalla conservazione al restauro, fino alla valorizzazione.
Come coniugare dunque le esigenze di protezione con le opportunità di valorizzazione? E quale ruolo possono avere le tecnologie di sicurezza? Questi i temi affrontati nell'iniziativa editoriale della Fondazione Enzo Hruby, che rappresenta un vero punto di incontro tra gli operatori della sicurezza e dei beni culturali. Un volume che è "un viaggio dall'eterna questione di Venezia all'eccellenza dei Musei Vaticani, dalla sfida per un rilancio di Pompei al rinnovamento del museo egizio: un racconto corale delle nostre più grandi realtà culturali che solleva il sipario su vizi e virtù di un patrimonio che rende l'Italia il Paese più bello del mondo".
Questo patrimonio così vasto, diffuso e armoniosamente integrato con il paesaggio e con le tradizioni locali da rendere l'Italia stessa, nella sua interezza, un capolavoro amato in tutto il mondo, è anche al centro di una profonda riflessione sul ruolo che la sua valorizzazione potrebbe avere nell'ambito della ripresa economica nazionale. Perché questo accada è tuttavia necessario che i beni che lo compongono siano per prima cosa adeguatamente protetti contro i furti, le sottrazioni, gli atti di vandalismo, i danni accidentali e tutti i tipi di rischio ai quali sono quotidianamente esposti. La protezione rappresenta infatti la prima forma di tutela e il presupposto indispensabile per ogni altra attività legata ai beni culturali, dalla conservazione al restauro, fino alla valorizzazione.
Come coniugare dunque le esigenze di protezione con le opportunità di valorizzazione? E quale ruolo possono avere le tecnologie di sicurezza? Questi i temi affrontati nell'iniziativa editoriale della Fondazione Enzo Hruby, che rappresenta un vero punto di incontro tra gli operatori della sicurezza e dei beni culturali. Un volume che è "un viaggio dall'eterna questione di Venezia all'eccellenza dei Musei Vaticani, dalla sfida per un rilancio di Pompei al rinnovamento del museo egizio: un racconto corale delle nostre più grandi realtà culturali che solleva il sipario su vizi e virtù di un patrimonio che rende l'Italia il Paese più bello del mondo".