Accademia di Belle Arti a Urbino
L’Accademia di Belle Arti di Urbino protetta dalla Fondazione Hruby
Corsi didattici di alto livello ma anche mostre, seminari, conferenze, spettacoli teatrali, edizioni d’arte. Offre tutto questo e molto altro l’Accademia di Belle Arti di Urbino, sorta nel 1967 in una città di straordinarie tradizioni artistiche e culturali che rimandano agli splendori del Rinascimento, al genio di Federico Barocci e al cittadino più illustre, Raffaello Sanzio, che qui ebbe i natali. Per un’istituzione di così chiara fama non poteva mancare una sede idonea, che è stata presto identificata nell’ex Convento settecentesco dei Carmelitani Scalzi, appositamente restaurato nel 1967 per la sistemazione dell’Accademia. Nel corso del tempo l’incremento del numero degli studenti iscritti e l’evoluzione dell’ordinamento didattico hanno richiesto l’allestimento di nuovi spazi. E’ nata così la sede distaccata di via Del Cassero, che include molti laboratori, tra cui quelli di scultura e ceramica, tecniche incisorie, serigrafia, fonderia, restauro e plastica ornamentale. Proprio da questa sede - che necessitava urgentemente di protezione dati i molti materiali e strumenti di pregio presenti nelle aule e nei laboratori - è mosso l’impegno della Fondazione Hruby per sostenere la protezione dell’intera Accademia di Belle Arti di Urbino. Un progetto articolato in due fasi, corrispondenti alla sede principale e alla sede distaccata dell’Accademia, che è stato affidato alla società Umbra Control di Perugia, azienda Amica della Fondazione.
La prima fase dei lavori, che come anticipato ha riguardato la sede distaccata di via Del Cassero, si è recentemente conclusa e ha permesso di offrire un’adeguata protezione agli spazi: 16 aule e spazi comuni dislocati su due livelli (piano terra e primo piano).
Per la protezione dell'Accademia di Belle Arti sono state utilizzate le più avanzate tecnologie di sicurezza in un sistema estremamente funzionale.
La stesura dei cavi si è avvalsa di tubazioni e canaline esistenti, integrate con delle nuove. In alcuni casi, dove per ragioni strutturali non è stato possibile intervenire con fori nelle pareti, sono state installate apparecchiature senza fili. A completamento del sistema è stata utilizzata una tastiera touchscreen con ampio schermo da 5 pollici, che oltre a garantire la giusta sicurezza e facilità d’uso, si integra per la sua estetica in modo ottimale al contesto.
Si è dunque conclusa con successo la prima fase di questo importante progetto, che proseguirà nei prossimi mesi con il nuovo intervento destinato alla sede storica dell’Accademia, in via dei Maceri.