La Fondazione Enzo Hruby per il Palazzo Coronini Cromberg di Gorizia
Dalla videosorveglianza alla videosicurezza
Occhi “intelligenti” a Palazzo Coronini Cronberg, nel progetto sostenuto dalla Fondazione Enzo Hruby
Il 13 settembre 1990 si spegne a Vienna il conte Guglielmo Coronini Cronberg. In quel giorno si estingue con lui anche una delle più antiche famiglie nobili di Gorizia, risalente al X secolo: quella dei Coronini, conti del Sacro Romano Impero. Alla questa nobile stirpe appartennero figure di grande prestigio, strettamente legate alla storia di Gorizia e alla corte degli Asburgo, come uomini d’arme, di lettere, ecclesiastici e diplomatici. Il conte Guglielmo non fu certo da meno e nella sua vita si distinse per un’inclinazione allo studio della storia dell’arte e al collezionismo davvero notevoli. Una passione che si rispecchia appieno nella sua residenza a Gorizia, Palazzo Coronini Cronberg, che fu costruito alla fine del Cinquecento e che nel corso della sua storia fu anche dimora dell’ultimo re di Francia, Carlo X di Borbone. Dalla morte di Guglielmo Coronini Cronberg il palazzo, con le sue sale colme di arredi, dipinti e suppellettili di grande pregio, è amministrato dalla Fondazione Palazzo Coronini Cronberg onlus, la quale - seguendo il preciso desiderio del conte - ha trasformato la residenza in un bellissimo museo aperto al pubblico che racchiude con la sua storia e con le collezioni della famiglia Coronini l’essenza stessa dello spirito mitteleuropeo che contraddistingue il territorio goriziano.
È in questo contesto davvero notevole che si colloca il più recente intervento sostenuto dalla Fondazione Enzo Hruby per la protezione e la valorizzazione del patrimonio culturale italiano, realizzato dalla società Tecno Advance di Gorizia. Grazie a questo progetto, Palazzo Coronini Cronberg è stato dotato di un avanzato sistema di videosorveglianza costituito da numerose telecamere di ultima generazione connesse in rete e collegate ad un sistema di analisi video che permette di gestire al meglio dal punto di vista della sicurezza il controllo delle sale espositive e la gestione dei flussi dei visitatori, offrendo una sorveglianza attiva “a monitor spento”, laddove cioè i monitor si accendono solo quando i sistemi di video analisi generano un alert perché rilevano una trasgressione nelle aree protette rispetto i parametri impostati, rendendo i tempi di reazione da parte degli addetti alla sorveglianza praticamente immediati. Il sistema installato a Palazzo Coronini Cronberg offre al tempo stesso un risultato davvero interessante e innovativo per quanto riguarda l’esperienza di visita nel museo. Attraverso un sistema audio automatico che si avvale dell’impianto TVCC reso intelligente grazie alle possibilità offerte dall’analisi video, all’interno del percorso museale i visitatori hanno infatti la possibilità di fruire in 14 zone del Palazzo di particolare interesse di audioguide che vengono attivate al loro ingresso nelle varie sale. Il nostro augurio è che un progetto di così grande valore in termini di sicurezza e progettato anche per scopi diversi dalla sorveglianza ma che rientrano nella cosiddetta “business intelligence” possa rappresentare uno stimolo per comunicare le eccezionali possibilità che oggi la tecnologia offre, con costi accessibili, per la protezione e la valorizzazione del patrimonio culturale italiano.